Siamo pronti per difenderci da veri attacchi informatici?
Siamo pronti per difenderci da veri attacchi informatici? No.
Difendere una casa dall’attacco di ladri non è semplice ma non è in rete.
Difendere un’azienda da un attacco informatico di un reale malintenzionato che voglia attaccare non solo da remoto ma anche con altre modalità è veramente complesso quasi impossibile perché non siamo ancora pronti per considerare alcuni oggetti anche non sempre sicuri.
Leggete questi questi attacchi effettuati (comunicato pervenuto da Stormshield) ma senza panico.
- Alcuni ricercatori dell’università di Princeton hanno simulato uno scenario molto più concreto di quanto si pensi. In questo tipo di attacco, gli hacker prendono il controllo di dispositivi ad alto consumo energetico per destabilizzare la rete elettrica. Secondo questo studio basterebbero solo 42.000 bollitori per mettere fuori uso l’86% della rete elettrica della Polonia.
- Sempre in tema di attacchi veicolati tramite dispositivi impiegati nella rete domestica, hackerando delle babycam dei cybercriminali hanno potuto orchestrare un attacco di tipo denial of service distributo (DDoS) contro il servizio Dyn nel 2016. Sovraccaricando i server dell’operatore, gli hacker sono riusciti a rendere irraggiungibili per circa 12 ore numerosi siti tra cui i popolarissimi Twitter, Amazon e Airbnb.
- Che campeggi sulla scrivania al lavoro o a casa, il mouse ha un aspetto davvero innocuo. Per questo motivo la Netragard ha avuto l’idea di hackerarne uno per installarvi un software spia. Spedito come pacchetto regalo ad uno degli impiegati, il mouse modificato è stato prontamente collegato al computer. In quattro e quattr’otto era connesso ad un server di terzi.
- In genere siamo consci del potenziale rischio rappresentato dagli stick USB che colleghiamo al nostro computer, ma sapevate che anche i cavi USB possono essere compromessi? Questo è solo per ricordare di fare attenzione a qualunque dispositivo USB ricevuto in omaggio ad un qualsiasi evento o che qualcuno vi ha prestato.
- Degli hacker hanno utilizzato il termometro smart di un acquario per accedere ai dati del Casinò in cui era installato. Ciò dimostra ancora una volta che spesso le vulnerabilità si trovano in gadget di norma non contemplati nelle security policies aziendali.
- Chi pensava che fax fossero defunti si sbagliava. Sono circa 17 miliardi i fax ancora inviati ogni anno, specialmente in ambito sanitario, dove si elaborano grandi volumi di dati sensibili. Un fatto che desta l’interesse dei cybercriminali, che sfruttano le vulnerabilità di questi apparecchi come strumento di accesso alla rete delle organizzazioni.