Può TikTok diventare strumento di formazione?
Considerazioni di un formatore anomalo che sta sperimentando da dentro
Perché sono un formatore anomalo?
Dopo 12 anni come esperto di nuove tecnologie informatiche in Agip/ENI, dopo quasi 20 anni di libera professione sulla comunicazione internet affrontata dal punto di vista tecnico, da 3 anni sono formatore in una scuola tecnica regionale. Insegno informatica, tecnologia, scienze, matematica, il mondo d’oggi con lo scopo di non di trasmettere nozioni ma di far ragionare su quello che ci sta attorno per evitare l’abbandono scolastico, per aiutare ragazzi con situazioni famigliari e personali difficili.
Un genitore che cerca di riportare in auge il concetto di vecchio saggio in opposizione a quello attuale di diversamente giovane rincoglionito.
Perché TikTok?
Perché a scuola i ragazzi se spronati ne parlavano. Perché come tutte le novità internet ero andato a vederlo subito ma mi era sembrato una sciocchezza, così come altri social in passato. Perché soprattutto per alcune ragazzine sembrava che esistesse solo quello. Perché una mi aveva detto prof se entra in TikTok la faccio diventare famoso.
Alcune considerazioni su TikTok
Faccio notare che per scelta non ho uno smartphone (lavoro già più di 10 ore con il mio portatile) ma questo non mi ha mai impedito di sperimentare tutti i social anche quelli che sembrerebbero esclusivamente fatti per smartphone come Instagram.
TikTik non è un altro social. E’ un nuovo social 2.0, una rivoluzione.
Si può così descrivere: video di massimo 1 minuto, utilizzo pensato e per essere fruito da smartphone, target 12-18. Scopo divertirsi, balletti da imitare, effetti “speciali”, velocità e velocità, poche parole, vederne uno dopo l’altro senza riuscire a fermarsi.
Per un adulto spesso risulta stupido, una perdita di tempo ma per quella fascia di età può risultare come una droga, più potente di un videogioco, senza tempi morti, dove se non è eccezionale questo sarà bellissimo e divertentissimo il prossimo.
Si può fare formazione su TikTok?
Tenendo presente che:
- il target è 12-18 non solo dei fruitori ma spesso anche dei produttori. Per questo se si hanno più anni bisogna muoversi con cautela, si potrebbe venire bollati come quello non giovane che va a vedere i ragazzini
- il linguaggio che attira l’attenzione è quello di ragazzini ed un adulto con quel linguaggio poi rischia per strada di essere bollato come “deficiente”
- la durata di un video è di massimo un minuto
- le parole d’ordine sono: velocità, divertire, poche parole
- i ragazzi stessi spessissimo sono fruitori e non produttori perché si vergognano, vorrebbero ma hanno paura del giudizio degli amici
le possibilità sono pochissime.
Inoltre essendo un social o si hanno una schiera di follower numerosa o il proprio messaggio cadrà nel nulla.
Ci sono una serie di professori oggi famosissimi ma:
- si sono allineati al linguaggio (fanno gli “stupidi”, i balletti, i messaggi sono spot, …)
- la materia si presta e viene fatta in pillole
Il mio approccio
Mi ricordo le risate al cinema quando vedevo Fantozzi. La scena mitica del campeggio e della Perrier. Mi ricordo di una considerazione di un Villaggio – Fantozzi come un “poverino cosa deve fare per vivere”. Oggi, comprendendo il sarcasmo feroce, non solo non mi fa più ridere, faccio fatica a vederlo, mi immedesimo e mi mette tristezza.
Sto provando a sperimentare, non sono certo un video maker. Uso il mio portatile in verticale per fare finta che il video sia fatto con uno smartphone. Uso i tool di windows 10 per montare il video. Non ho un copione, ho un’idea e vado a braccio.
Ho creato un personaggio dietro cui nascondermi: una nonna che racconta di un passato lontano e dà giudizi su un presente che non capisce ma forse capisce più degli altri.
NonnaRacconta racconta di giochi con le mani, di giochi antichi, di mancanza di tecnologia ma poi parla di tecnologie avanzatissime passando da un lontano passato a un mondo del futuro o futuribile.
Quindi in un TikTok dove non si parla quasi mai e dove tutto è fatto a super velocità NonnaRacconta parla lentissima e parla quasi sempre, sfida i video giocatori a giochi diversi, racconta a millennial che pensano di conoscere la tecnologia cosa c’era prima e cosa ci sarà a breve.
Ho raggiunto l’obiettivo?
Non penso. In pochi mi seguono, sono restio a dirlo in classe, ma i ragazzi tra loro si parlano.
Mi avvicino ai sessanta, forse dovrei vergognarmi, mia moglie sa ma non vuole vedere, le mie figlie fanno finta di non sapere (il padre è strano).
Però, tra le righe, i contenuti sono di qualità e penso di essere tra i pochissimi all’interno che sta cercando di utilizzare un linguaggio completamente diverso dal contesto per cercare divertire e far passare vecchi valori, di far riflettere sul passato, sull’oggi e sul futuro.
Oppure sto diventando sempre più simile a NonnaRacconta: una vecchia rincoglionita.
ps I ragazzi ora mi ascoltano più di prima e mi guardano con occhi diversi.
[email protected] www.tiktok.com/@nonnaracconta
Aggiornamento del 9 aprile 2021
Aveva detto prof se entra in TikTok la faccio diventare famoso. Deve avermi citato in un video e sono passato da poco più di 30 followers a più di 400. Le visualizzazioni del migliore video da 500 a 4000. NonnaRacconta sembra poter piacere. La sperimentazione deve continuare!