Biagio Rossetti: Da Fulcro Patrimonio UNESCO A …
In Wikipedia Ferrara si legge
L’Addizione Erculea rappresenta la più importante opera urbanistica del Medioevo, operata da Biagio Rossetti su ordine di Ercole I d’Este da cui prende il nome. Il progetto prevedeva la creazione di una nuova zona monumentale a nord della città, oltre la Via Giovecca. A partire dal Castello Estense fino a nord della Porta degli Angeli correva un lungo viale detto Viale degli Angeli (successivamente ribattezzato appunto Corso Ercole I d’Este) il quale andava ad intersecarsi con un altro viale proveniente da est: dall’incrocio di queste vie nasce il cosiddetto Quadrivio degli Angeli formato dal Palazzo dei Diamanti, Palazzo Prosperi-Sacrati e Palazzo Turchi di Bagno. Da questa opera deriva in larga parte il riconoscimento dell’UNESCO, che ha inserito Ferrara nella lista dei patrimoni dell’umanità.
Sembra che Biagio Rossetti abbia operato anche a Rovigo:
- qualcuno gli attribuisce Palazzo Roverella (in it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_Roverella Si ipotizza che il famoso architetto Biagio Rossetti possa aver influito nella progettazione dell’edificio)
- qualcuno da per certo l’intervento nel Monastero degli Olivetani (da guide.travelitalia.com nel 1480 iniziò la demolizione del vecchio convento e la costruzione del nuovo, con un magnifico chiostro di forme rinascimentali, opera dell’architetto ferrarese Biagio Rossetti.)
Non ho le competenze per sapere cosa è certo e cosa è attribuito. Se per gli Olivetani si trattasse di un’attribuzione certa mi sembrerebbe di primaria importanza farlo sapere ovunque magari sfruttando anche il fatto che Ferrara sia già patrimonio UNESCO (così come il Delta)!
Da it.wikipedia.org/wiki/Monastero_degli_Olivetani_(Rovigo): Nel 1474 l’ordine fu sostituito dagli Olivetani che, insediatesi, ampliarono il complesso, riconosciuto dal papa con il nome di Monastero olivetano di San Bartolomeo. L’allora abate Nicolò Roverella, fratello del più conosciuto cardinale Bartolomeo Roverella, promosse la sistemazione della chiesa e commissionò il progetto del chiostro all’architetto ferrarese Biagio Rocchetti