Presentazioni aziendali per industrie hi-tech
Sembra scontato sottolinearlo, ma è un errore che commettono in molti: le presentazioni aziendali non devono annoiare.
È necessario offrire contenuti originali, fatti o dettagli concreti a chi investe tempo nell’ascolto, onde evitare di risultare poco credibili.
Raccontare episodi realmente accaduti, contestualizzare dati, rendere la narrazione incisiva utilizzando poche ma significative citazioni, possibilmente legate alla storia dell’azienda: sono questi gli elementi che non dovrebbero mai mancare in una presentazione di successo.
Se questo è valido e condivisibile, quasi lapalissiano per una presentazione in genere, lo è a maggior ragione per quei casi in cui sia necessario mostrare cicli produttivi o prodotti finiti dal funzionamento apparentemente semplice, ma frutto di ricerca e innovazione profonda.
Storytelling
Una presentazione aziendale, per dirsi efficace, non può fare a meno dello storytelling. Se ben strutturata, una storia riesce a stimolare diverse parti del cervello e a migliorare la memorizzazione delle informazioni.
Tuttavia, bisogna fare molta attenzione: se si decide di non richiedere l’aiuto di un autore professionista, capace di trasformare i contenuti e i valori aziendali in una storia avvincente, lo storytelling può rivelarsi controproducente.
La capacità di ideare e raccontare storie coinvolgenti per veicolare i propri contenuti, semplificandone la comprensione presso l’audience, nasconde molte insidie. Il rischio di cadere nei cliché e nella banalità è sempre molto alto.
Inoltre, avere una buona idea spesso non è sufficiente. Infatti, se mal realizzata, attraverso riprese e fotografia scadenti, è facile che il contenuto passi in secondo piano e non venga colto.
Figure retoriche, problemi e soluzioni
Sorprendere la propria audience, discostandosi dalle sue aspettative, è un buon modo per catturare l’attenzione. Questo obiettivo può essere raggiunto utilizzando le giuste figure retoriche. Invece di offrire una soluzione al proprio pubblico, lo si può stupire proponendo uno strumento in grado di scoprire l’esistenza di un nuovo problema. In tal modo l’impresa risulta più credibile.
Per quanto l’originalità venga spesso premiata, esistono tuttavia alcuni punti fermi di cui una presentazione aziendale di successo non può fare a meno, come l’incessante ricerca di contenuto, valore e soluzioni.
Non si tratta del tipo di prodotto che viene venduto, ma del processo che c’è dietro e soprattutto dopo la vendita.
L’impedimento maggiore, che in molti casi compromette la comprensione delle presentazioni aziendali di aziende ad alto valore tecnologico e il marketing delle aziende manifatturiere in genere, risiede proprio nella complessità del prodotto o del servizio proposti. Ed è curioso come ciò che dovrebbe essere il vero vantaggio in termini di crescita e sviluppo aziendali possa diventare l’anello debole della presentazione.
Quando ciò si verifica, occorre concentrarsi su alcuni elementi chiave, e non esclusivamente su quelli di competenza degli addetti ai lavori. Parallelamente, è importante essere a conoscenza delle strategie dei propri competitors, senza tuttavia sentirsi in dovere di imitarle pedissequamente.
Video corporate, video aziendale e presentazione
I primi 30 secondi di una presentazione aziendale, a maggior ragione se in video, sono determinanti: è la prima impressione a decretarne il successo o il fallimento. Al proposito è molto utile questo articolo: come fare una presentazione aziendale in 8 fasi diverse.
Deve trasparire fin dall’inizio della presentazione che i contenuti sono stati strutturati con criterio e cognizione di causa, in quanto si dispone dell’autorevolezza propria di chi conosce a menadito la materia oggetto dell’esposizione.
Per favorire la comprensione e la memorizzazione delle informazioni, è altamente consigliato accompagnare i concetti espressi nel video aziendale con effetti sonori o “sound fx“.
Tempi, durate, formati, aspetto del video per i social network
Un aspetto da non sottovalutare è il canale di distribuzione, ovvero dove promuovere il video. Oggi si parla molto di video social, di video destinati ad essere erogati sui canali sociali. Questo articolo parla proprio di video per i social network ed è un buon punto di partenza per pianificarne la diffusione. Il formato varia a seconda della piattaforma utilizzata: il 16:9 per YouTube; i 2:3 verticali per la pagina Facebook; infine, il quadrato per Instagram.
Si tenga presente che fino a non molto tempo fa andava di moda fare video verticali o quadrati, ma, in ultima analisi, il 16:9 risulta essere quello più utilizzato, grazie alla sua flessibilità.
Un buon metodo per realizzare video aziendali ma non solo, agevolando lo spazio visivo senza perdere in risoluzione, consiste nel girare in 4k, tenendo al contempo il soggetto sempre al centro.
Al pari della scelta del formato più indicato, un altro tema controverso è quello della durata del video. Qual è la durata ideale di un video di presentazione? Non esiste una risposta universale: tutto dipende dal canale di distribuzione, ovvero dalla piattaforma designata, e dal tipo di contenuti che si vuole proporre.
Sui social network, è importante che il video non superi i 60 secondi. Ma se il video di presentazione fa parte di una strategia più ampia atta a migliorare il posizionamento sui motori di ricerca, questa soglia può essere agilmente superata. A tal proposito, pare che Google prediliga video dalla durata sostanziosa, perché ritenuti più densi di contenuti. Quindi va tenuto presente quando si pensa a dei video industriali destinati al canale Youtube aziendale
Il testo
Per ultima, un’altra solo apparente banalità: il testo.
Il testo di un video di presentazione può essere trasmesso all’utente attraverso infografiche; può essere letto da uno speaker; o, ancora, può essere presentato da una persona all’interno del video stesso. Va pensato, scritto e redatto da un copywriter.
Non esiste una modalità migliore dell’altra: ognuna ha i suoi vantaggi e i suoi svantaggi. La lettura del testo senza intermediazione, effettuata direttamente dall’utente tramite infografiche, è particolarmente indicata per i social network come Facebook; su questa piattaforma i video partono in automatico senza audio. Esistono tipi diversi di video per la pagina Facebook aziendale e conviene strutturare un buon piano editoriale per pubblicare a cadenza periodica
A patto che sia convincente e che riesca a partecipare emotivamente al contenuto, affidarsi a uno speaker è senza dubbio la soluzione più coinvolgente. In alternativa, si potrebbe optare per una soluzione ibrida: videografiche e voce.
Anche la terza e ultima modalità funziona molto bene e conferisce credibilità all’azienda, anche se bisogna prestare molta attenzione alla scelta della persona. Quest’ultima, idealmente, dovrebbe essere interna all’azienda e possedere ottime doti comunicative: capacità tutt’altro che facili da trovare.
Giuseppe Galliano Studio
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