In centro non servono parcheggi a pagamento e mezzi pubblici
Bisognerà ripensare le aree centrali cittadine. E’ indubbio che ripensandole nel modo corretto il monopattino elettrico sarà sempre più il mezzo principale della mobilità urbana per spostamenti superiori al chilometro fino ai 3-4 chilometri.
Al momento sembra che il monopattino debba essere in sharing ma la comodità di uno proprio sarebbe subito chiara nel caso di strade ad hoc.
Il problema principale sono le strade: il monopattino in sharing è più stabile e da l’impressione di maggior sicurezza ma con strade senza un traffico confuso di mezzi pubblici e privati a motore e dedicato esclusivamente a biciclette, monopattini e pedoni tutto cambierebbe.
I parcheggi centrali potrebbero essere sostituiti da aree verdi ed i locali potrebbero sfruttare parte delle strade cambiando completamente il volto della città.
Con i monopattini personali non vi sarebbero più i monopattini in sharing abbandonati ovunque. Per andare al lavoro basterebbe mettere il monopattino pieghevole in baule o a tracolla ed arrivare con i mezzi pubblici periferici in un anello che circonda il centro e quindi proseguire autonomamente. La ricarica si potrebbe fare in qualsiasi ufficio, presso qualsiasi scrivania.
Tutto cambierebbe: con i monopattini propri non servirebbero parcheggi centrali a pagamento e non servirebbero mezzi pubblici centrali.