Minori e internet: i nativi digitali sono on-line o disconnessi
L’identikit dei “connessi”: giovanissimi e “on-line”
Sono giovanissimi, camminano per la strada, mangiano e dormono, sempre accanto al loro smartphone, che resta acceso anche a scuola: per il 15% degli intervistati, infatti, i professori lo consentono mentre per il 26% non ci sono controlli e i ragazzi ne approfittano. Hanno a disposizione uno strumento con grandi risorse, ma anche potenzialmente pericoloso se non usato in maniera corretta e il 58% dei teenager racconta di aver imparato ad utilizzarlo da solo.
Grazie a smartphone e tablet, che sono sempre più diffusi a scapito di tecnologie come i lettori mp3 e le webcam, ormai integrate nei dispositivi di nuova generazione, i nostri adolescenti sono connessi da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento della giornata. Le “relazioni sociali” sono protagoniste delle loro interazioni: sempre di più i ragazzi che utilizzano Whatsapp (59% nel 2015, con un aumento di 39 punti percentuali dal 2013), cresce l’utilizzo di Instagram (36% nel 2015, con un aumento di 27 punti dal 2013) e diminuisce la loro presenza su Facebook (75% nel 2015, 12 punti in meno dal 2013), mentre meno di 1 su 3 utilizza Twitter (29%). Significativo anche l’uso delle App dedicate alla musica come Spotify (11%), con una percentuale di utenti quasi raddoppiata nell’ultimo anno.
Adolescenti connessi e senza paura: come si relazionano sulla Rete i nativi digitali
Grazie alle nuove tecnologie in mobilità, le relazioni virtuali sulla Rete sono ancora più accessibili: se da un lato diminuiscono i ragazzi che affermano che sono ancora diffuse l’invio e la ricezione di messaggi con riferimenti al corpo o all’affettività sui social network (-4% e -7% dal 2013), dall’altro aumenta il numero di quelli che – secondo quanto riferiscono gli intervistati – si danno appuntamento di persona con qualcuno conosciuto solo su Internet (35% nel 2015, + 7 punti percentuali dal 2013) e quelli che gli danno il proprio numero di cellulare (39% nel 2015, + 6 punti percentuali dal 2013).
Preoccupante è il tipo di esperienze che questi ragazzi vivono sulla Rete: il 46% degli intervistati afferma che lui/lei o un amico/a ha scoperto che la persona incontrata in Rete non era di fatto quella che diceva di essere, esperienza vissuta direttamente per il 15% del campione. Il 35% degli intervistati afferma la ricorrenza di atti di cyberbullismo, nei confronti degli amici o di se stessi (9%).