Vorrei risparmiare nelle bollette di luce e gas: i call center mi aiutano?
Chi non vorrebbe poter risparmiare nelle bollette di luce e gas?
E proprio questo il motivo per cui a volte si è disposti ad ascoltare le proposte di contatti telefoni di call center che promettono incredibili risparmi.
Abbiamo le competenze per riuscire a valutare oggettivamente e in autonomia le offerte presenti sul mercato?
Sicuramente no.
Questa è la ragione principale per cui, visto che vorremmo risparmiare e visto che in autonomia non siamo in grado di scegliere l’offerta migliore, ci piacerebbe essere contattatati da call center professionali in grado, se
possibile, di farci risparmiare, con proposte di qualità presenti sul mercato libero.
I presupposti ci sono tutti per un reale mercato effervescente.
Allora perché mediamente il possibile cliente percepisce come disturbo la chiamata del call center?
Sicuramente alcuni clienti non sono interessati e percepiscono le telefonate come “spam” e lesione della privacy.
Alcuni altri clienti possono aver avuto esperienze negative da call center
truffaldini.
In generale spesso si viene disturbati dall’insistenza. Se si dice semplicemente “non sono interessato” la risposto tipica è “non è interessato a risparmiare?“. Difficilmente si ottiene una risposta del tipo “la ringrazio per i preziosi minuti accordatami e spero che la prossima volta possa essere più interessato …“
In generale, il problema maggiore, è la poca percezione di professionalità . La percezione è di avere a che fare non con un consulente informato ma con una persona di cultura non elevata a cui si è insegnato un metodo per riuscire ad interessare e vendere un pacchetto e non in grado di offrire la migliore soluzione per il nostro specifico caso.
Ovvero, io sarei interessatissimo a ricevere una telefonata di un consulente, che possa diventare “di fiducia“, in grado di consigliarmi e di offrirmi la migliore soluzione per me, come oggi sono in grado di fare i consulenti di finanziari o assicurativi.
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Le “altre” telefonate, invece, sono sempre più percepite come “disturbo“.Â