Sapevate dell’esistenza di un museo su Carlo Scarpa a Monselice?
E’ difficile che si parli con amici di arte e mostre ma recentemente, quelle rare volte, in molti mi segnalano in modo entusiasta la mostra di Carlo Scarpa a Venezia relativa ai vetri di Venini.
In effetti condivido questo giudizio ma a volte, senza andare lontano, si hanno sotto il naso, mostre di altissimo livello.
Oggi ho scoperto a Monselice l’esistenza del Museo della Rarità Carlo Scarpa.
Si tratta di un’unica stanza non molto grossa, dove i pezzi sono densi ma sicuramente eccezionali.
Nessuna spiegazione, nessun foglietto illustrativo (c’è tutto sul sito). Il costo del biglietto di solo un euro.
Sulla sinistra splendidi vetri non tutti inferiori a quelli esposti a Venezia.
Sulla destra argenteria e maniglie ed altri ottoni d’arredo.
In centro uno splendido tavolo con sedie ed alla parete un’eccezionale opera.
Eccezionale!
Ho trovato un elenco dettagliato delle meraviglie esposte! QUI
P.S. Incredibile che nel museo non vi siano accenni o disegni del progetto per la Sede della Banca Antoniana (1976-1977) di Monselice. Si parla di 102 elaborati grafici.
Ho trovato questa descrizione in internet:
Committente: Banca Antoniana di Padova. – Nella porzione trapezoidale di un isolato del centro storico, in adiacenza alla sconsacrata chiesa di S. Paolo, in una situazione molto particolare dal punto di vista delle altimetrie (documentato dalle foto), Scarpa è chiamato a progettare la nuova sede dell’istituto bancario. – Il volume dell’agenzia si presenta chiuso e collocato su pilastri a +3.20 m lasciando così libero il suolo per creare una vera e propria piazza coperta alla quota della strada principale; una serie di scalinate isola il volume della banca, ma anche, e allo stesso tempo, lo connette alla ex-chiesa con una soluzione che mette in scena la tessitura muraria come un reperto. – Se il suolo è ritmato da setti gemini – esito di una riflessione che a lungo aveva visto impiegare pilastri cilindrici – il compatto volume superiore si apre alla luce naturale negli angoli e soprattutto nel soffitto, con lucernari che sono da un lato dei veri e propri canon a lumière, ma anche occasioni per inquadrare il paesaggio. All’interno, la stanza del “tesoro” è una scatola nella scatola. – Il centinaio di elaborati conservati raccoglie sia le tavole presentate all’Amministrazione e alla Soprintendenza, ma anche gli schizzi che permettono di seguire la meticolosa ricerca della miglior soluzione, disposizione e forma condotta da Scarpa per tutte le parti componenti il progetto. – Archivio Scarpa progetto n. 76-155. Electa progetto n. 217.
Incredibile che nel museo non vi siano fotografie delle 5 sculture del 1968 descritte anche da Wikipedia Ho scoperto guardando le fotografie delle sculture nella Fototeca Carlo Scarpa che delle 5 sculture del 1968 citate da Wikipedia e presenti a Monselice le tre sculture Scultura Crescita, Scultura Diedro o Lente Contafili e Scultura la Meridiana sono esposte nel museo mentre di Scultura Asta e Scultura Erme presenti nella villa Il Palazzetto Businaro non mi sembra di aver visto fotografie nel museo.
Su Il Palazzetto è stata fatta una mostra con relativo catalogo – “Scarpa e Il Palazzetto, una rapsodia architettonica”, Omaggio ad Aldo Businaro, Treviso, Centro Carlo Scarpa – Archivio di Stato di Treviso, 27 febbraio 2010 – 29 maggio 2010
Vi propongo il racconto di Aldo Businaro in ricordo di Carlo Scarpa
P.S. P.S. Nella salone affianco c’è lo splendido museo dei Longobardi.