Il modo per rendere le persone schiave: il "giusto debito"

Devi indebitarti, né tanto né poco, GIUSTO

di Fabrizio Pivari domenica 15 dicembre 2024

Il consumismo e l'indebitamento

Il consumismo sempre più agevola l'indebitamento.
Vuoi un televisore nuovo, vuoi rinnovare la tua casa, vuoi una macchina nuova, vuoi ... non preoccuparti la pagherai a rate.
Devi indebitarti, a volte solo così puoi ottenere particolari sconti.
Solo se ti indebiti puoi diventare un schiavo contemporaneo.

Quanto devi indebitarti?

Né tanto né poco, GIUSTO!
Se ti indebiti tanto, troppo, potresti sentirti una schiavo e potresti volerti ribellare, lottare contro il sistema.
Se ti indebiti poco, magari riesci a sdebitarti e quindi liberarti, riscattarti, affrancarti.

Modi di dire e dubbi

Mi tornano in mente due modi di dire e mi sorgono alcuni dubbi

  • Il lavoro nobilità l'uomo
  • L'ozio è il padre dei vizi

Per fortuna che Virgilio (Bucoliche) mi dà la corretta chiave di lettura

«I Greci nell’epoca del loro splendore non avevano che disprezzo per il lavoro, solo agli schiavi era permesso di lavorare: l’uomo libero conosceva esclusivamente gli esercizi ginnici e i giochi dello spirito. Era questa l’epoca in cui si viveva e si respirava in mezzo a un popolo di Aristoteli, di Fidia, di Aristofani; erano questi i tempi in cui un pugno di valorosi travolgeva a Maratona le orde di quell’Asia che di lì a non molto Alessandro avrebbe conquistato. I filosofi dell’antichità insegnavano il disprezzo per il lavoro, degradazione dell’uomo libero; i poeti cantavano l’ozio, dono degli dèi: «O Meliboee, deus nobis haec otia fecit» («O Melibeo, quest’ozio è il dono di un dio»)»