Falsi miti e superstizioni digitali
Nonostante da decenni si utilizzino i dispositivi digitali e si riconosca che la cybersicurezza è un problema reale e importante, distinguere tra cosa è sicuro e cosa non lo è può essere ancora difficile.
L’ultima ricerca di Kaspersky “Entusiasmo, superstizione e grande insicurezza – Come gli utenti di tutto il mondo si confrontano con l’universo digitale” rivela le contraddizioni degli utenti nelle abitudini digitali e nell’approccio alla privacy digitale. In Italia, il 42% crede che coprire la webcam dei propri dispositivi sia una misura abbastanza efficace per proteggere la propria privacy, ma il 39% si diverte a fare minigiochi e fa test online, inviando i propri dati personali a fonti non affidabili per poter partecipare e pubblicando i risultati sui social media, coinvolgendo anche i propri amici in questa incauta condivisione dei dati.
Quasi la metà degli italiani teme che gli assistenti vocali siano costantemente in ascolto e raccolgano informazioni personali. Di conseguenza, quasi un quarto degli intervistati (24%) sceglie di attivare la modalità aereo durante le conversazioni private più importanti.
Parallelamente, in Italia il 36% è erroneamente convito che attivare modalità di navigazione in incognito li renda completamente invisibili online. Inoltre, un sorprendente 19% è disposto a cliccare su link sconosciuti nei messaggi, con il rischio di compromettere la propria sicurezza.
“La nostra ricerca vuole sottolineare l’importanza di un approccio ben informato alla cybersicurezza e alla privacy digitale. Per garantire sicurezza e protezione, è essenziale mantenere un approccio critico, affidandosi esclusivamente a fonti e fatti verificati. Ciò significa evitare di affidarsi a tecniche non comprovate e falsi miti. Inoltre, l’implementazione di una soluzione di sicurezza completa che offra una solida protezione contro una vasta gamma di minacce e rischi può rivelarsi preziosa”, ha dichiarato Anna Larkina, Web-Content Analyst di Kaspersky.