Andy Warhol: la sua arte una vera rivoluzione
Andy Warhol ha rivoluzionato il mondo dell’arte. A differenza degli artisti che lo hanno preceduto, che ritrassero soggetti illustri, egli si concentrò su personaggi umili.
Il genio puro di Andy Warhol
Senza dubbio, Andy Warhol fu uno dei più creativi e popolari artisti della sua epoca. Fece uso sia della sua qualità di visionario, che della sua forte sensibilità commerciale. Egli fu un illustratore e giornalista di incredibile successo, e divenne una voce dominante all’interno del movimento artistico pop degli anni sessanta. Warhol si cimentò in una grande varietà di forme d’arte, che includono recitazione, produzione cinematografica, installazioni video e scrittura, e divenne noto per aver offuscato i confini tra arte ed estetica tradizionale.
Albori della sua vita
Andy Warhol è nato alla fine del 1920 ed è cresciuto a Pittsburgh, negli Stati Uniti. Ha inizialmente ottenuto grande successo come illustratore commerciale. Dopo aver esposto il suo lavoro in diverse gallerie, alla fine del 1950, ha iniziato a ricevere riconoscimenti come artista influente e ardito.
Lo studio newyorkese di Warhol, noto come The Factory, divenne un noto luogo di ritrovo che riuniva illustri intellettuali, drag queen, drammaturghi, bohémien, celebrità di Hollywood e ricchi mecenati.
La Factory divenne rapidamente uno dei principali epicentri culturali di New York City. Era teatro di feste sontuose a cui partecipavano i personaggi pubblici e le celebrità più ricche della città. Tra questi personaggi famosi si annovera il musicista Lou Reed, che ha reso omaggio ai transgender, ai prostituti e ai travestiti che aveva incontrato alla Factory con la sua famosa canzone “Walk on the Wild Side”.
I versi di questa canzone contengono descrizioni di individui che erano frequentatori assidui del leggendario studio / magazzino negli anni ’60. Tra essi si annoverano Holly Woodlawn, Candy Darling, “Little Joe” Dallesandro, “Sugar Plum Fairy” Joe Campbell e Jackie Curtis. (Warhol era un grande amico di Reed e ne gestiva la band, che si chiamava Velvet Underground.)
Sulla strada della celebrità
Warhol, che assaporò la propria celebrità e crebbe fino a diventare famoso come un apostas esportivas no Brasil, è diventato un appuntamento fisso nei famigerati locali notturni di New York City come Studio 54 e Max’s Kansas City. Commentando la smania di successo delle celebrità – la sua oltre a quella del pubblico in generale – è stata più volte ripresa la sua nota citazione: “più di ogni altra cosa la gente vuole solo stelle“.
Cosa lo rese famoso
Alla fine del 1950, Warhol iniziò a dedicarsi con maggior attenzione alla pittura. Nel 1961, presentò in anteprima il suo concetto di “pop art”, tramite dipinti che si concentravano su beni commerciali prodotti in serie.
Nel 1962, espose i dipinti ormai iconici delle lattine di zuppa di Campbell. Queste opere su tela, relativamente piccole, di prodotti di consumo quotidiano, hanno generato un grande scalpore nel mondo dell’arte, portando sia Warhol che la pop art sotto i riflettori nazionali per la prima volta in assoluto.
Gli altri celebri dipinti pop di Warhol raffiguravano bottiglie di Coca-Cola, aspirapolveri e hamburger.
Cos’è la Pop Art?
La pop art è stata descritta con aggettivi quali: popolare, fugace, sacrificabile, a basso costo, prodotta in serie, giovane, affascinante, sexy, ingannevole, glamour, di grande business. Come ha detto lo stesso Warhol, “Una volta che sei entrato a contatto con il pop, non potrai mai più vedere un singolo segno allo stesso modo. E quando avrai pensato in modo pop, non potrai mai più vedere gli Stati Uniti allo stesso modo”.
I critici modernisti erano assolutamente inorriditi dall’assunzione da parte degli artisti pop di tali soggetti “umili” e dal trattamento apparentemente acritico di essi. In effetti, è il pop che ha condotto l’arte a sondare nuove aree del materialismo. Ha sviluppato nuovi modi di presentarlo nell’arte e può essere visto come una delle prime manifestazioni del postmodernismo.