La fotografia era rappresentazione della realtà e il fotoritocco un’arte
Sono della generazione per cui la fotografia non era più impressa su una lastra ma ancora su una pellicola.
Ho vissuto senza problemi il passaggio al digitale, apprezzandone la sua comodità, soprattutto oggi nei cellulari.
Il fotoritocco era un’arte. Mi ricordo un laboratorio teatrale dove prendemmo delle pellicole, vi applicammo delle modifiche, e le proiettammo.
Io nella mia semplicità semplicemente la sgualcii e la bruciai in un piccolo punto. La sua proiezione creò un effetto inaspettato.
Oggi il fotoritocco è soprattutto un’operazione non semplice di correzione della realtà.
Cosa sarà sempre più domani la fotografia?
Vedendo il video di descrizione del software gauGAN2 di NVIDIA direi un atto creativo di ricostruzione di un’idea mentale di un possibile aspetto della realtà, un patchwork di idealizzazioni di aspetti reali.
Sarà ancora rilevante la realtà in fotografia?