La Calabria vista con gli occhi di uno del nord
Non è la prima volta che andiamo in vacanza in culle della civiltà.
In Grecia eravamo in Peloponeso, tra Tirinto e Argo, vicini a Micene, Sparta e Epidauro.
Pianura fertile e ricca d’acqua, colline/montagne dove difendersi, il mare con un approdo sicuro, naturale.
I greci avevano scelto bene ma poi i veneziani scelsero altro: Nauplia.
Dalle montagne circostanti si poteva godere appieno la bellezza di quei posti anche se l’intervento umano rendeva complesso apprezzarlo al meglio.
In Bulgaria eravamo, a Sozopol, vicini a Nesebar, casualmente anche lì città greche, culla della civiltà, di cui erano rimaste tracce per lasciare il passo ad un turismo di massa russo.
In Calabria siamo a Capo Rizzuto, vicini a le Castella, capo Colonna, Crotone.
Culla della civiltà, della Magna Grecia, prima che Taranto prendesse il sopravvento.
Di greco (e di romano) poco è rimasto. La scelta dei territori non era stata certo casuale ed i criteri sono i medesimi del Peloponeso.
Il posto è bellissimo e devo ancora finire di scoprirlo.
Un tempo l’uomo sceglieva con cura ed i suoi interventi tendevano a valorizzare oggi purtroppo bisogna guardare con gli occhi della mente e più che cercare di ricostruire quello che doveva esserci, bisognerebbe cercare di cancellare quello che è stato fatto per comprendere a pieno la bellezza naturale del territorio.
Nei prossimi post cercherò di dare una descrizione di alcune zone della Calabria con gli occhi di uno del nord.